domenica 28 novembre 2010



L’albero di Natale
E’ quasi impossibile immaginare il Natale senza albero e per fortuna si possono comprare grandi e convenienti alberi dovunque in città. L’ispirazione dell’albero di Natale deriva dalla Germania, dove molti molti anni fa nacque la tradizione di segare un abete e metterlo in soggiorno durante il periodo di Natale. Il più diffuso albero di Natale è l’abete. L’abete è il simbolo dell’albero di Natale. Si possono anche usare i pini che hanno aghi più morbidi e più piatti e che durano più a lungo. Se si vuole rinunciare all’abete tradizionale, si possono scegliere rami di abete argentato, di colore verde-blu con aghi argentati, usati spesso per decorare le vetrine dei negozi. Un’altra pianta molto usata per le decorazioni è il vischio, infiocchettato e decorato con spruzzi di neve si regala in rami o dentro vasi.
Quello che ti insegnano sin dai primi anni della scuola, è che il presepe è un simbolo natalizio cristiano, mentre l’albero di Natale ha origini pagane, ma è quest’ultimo che non manca mai nelle case degli italiani e che scatena la fantasia degli amanti di tale periodo dell’anno. Da dove deriva, dunque, l’usanza di addobbare un arbusto sempreverde e riempirlo di regali e luci colorate? Rappresenta un pò il rinnovarsi della vita e la sua origine si perde nella notte dei tempi, anche se fu nel Medioevo che cominciò a diventare un elemento immancabile delle festività di fine anno ed, in seguito è stato assimilato dal Cristianesimo. Nei tempi relativamente moderni, si pensa che sia stato rivalutato già nella Germania del XVI secolo, periodo in cui l’albero veniva addobbato con mele, noci, datteri e fiori di carta, mentre i piccoli aspettavano i regali da Babbo Natale. A tal proposito, nella stessa città di Riga, esiste una targa scritta in otto lingue che racconta come nel 1510, proprio qui sia stato addobbato il “primo albero di Capodanno“. Sempre in Germania, già nello stesso periodo ci si divertiva il 24 dicembre con il “gioco di Adamo e di Eva“, di carattere religioso medievale, che prevedeva la presenza di alberi di frutta e simboli dell’abbondanza nelle principali piazze, a ricordo del Paradiso. Negli anni successivi si cominciò a preferire l’abete, considerato “magico” dal popolo, forse per la sua caratteristica sempreverde, donata da Gesù secondo un antico racconto, perchè proprio sotto uno di tali esemplari trovò rifugio, mentre era inseguito dai nemici. Sotto un abete, ancora, venivano posti i neonati portati “dalla cicogna”. Nel XVIII secolo, fecero il loro ingresso le candele sui rami, nell’area a nord del Reno, mentre a Vienna il primo fu addobbato nel 1816 per volere della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, ed in Francia nel 1840, introdotto dalla duchessa di Orléans. Ancora oggi nell’area tedesche tra mercatini di Natale ed eventi a tema, questa usanza è molto sentita, anche se come in tutta Europa, a partire dal dopoguerra, ha acquisito una valenza piuttosto commerciale e consumistica. A livello cristiano, infine, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, è stato deciso di allestire, ogni anno, un grande albero di Natale nel luogo cuore del cattolicesimo mondiale, piazza san Pietro a Roma.

Nessun commento:

Posta un commento